Il termine “rolo”, utilizzato prevalentemente in Sudamerica, sta ad indicare un abitante di Bogotà, la capitale della Colombia, particolarmente riconoscibile per il suo accento. Non so dirvi di che accento si tratti, questo magari potrete chiederlo a Biga. Il beatmaker fiorentino infatti, si trova attualmente dall’altra parte dell’Oceano, ma non per questo ha deciso di smettere di far musica.
Che poi, far musica non è per niente quello che fa Biga. Biga racconta, ed ogni nota è una parola in più scritta in quel diario personale che sono le sue produzioni. Le sue releases sono brevi, tutti i pezzi raramente superano i due minuti di durata. Eppure Biga racconta, con quel modo tutto suo di fondere titoli, suoni ed esperienze vissute a cent’ all’ora.
“Rolo” è anche il titolo dell’ultimo capitolo del suo diario. The Bogotà Session lì, tra parentesi, scritto come informazione principale perchè, rileggendolo il diario, devi sempre riuscire a ricordare dov’eri. Sette beats per sette giorni, più un piccolo extra rappresentato da un remix di “Perline” di Millelemmi, riadattato e rimodellato. Tutti i titoli rappresentano dei frutti esotici: “Guyaba”, “Freijoas”, “Maracuya” le trasposizioni musicali dei sapori del Sudamerica. La contaminazione della Bacatà (un tipo di agricoltura indigena da dove la città prende il nome) nella musica di un viaggiatore, i suoi soliti beats, solo diversi.
“hecho con amor en Bogota, en la de los Rivanos, calle 70a con 5-53, entre los dias 1 asta el 7 de Julho del ano 2014.
Disfruten”