Ad un anno di distanza dall’uscita del riuscitissimo “Vapor City” arriva a chiudere il cerchio la relativa raccolta di outtakes intitolata semplicemente “Archives” e conferma la prolificità e lo stato di grazia nel quale si trova da qualche anno il produttore statunitense Travis Stewart, meglio conosciuto come Machinedrum. Il fatto stesso di definire questi brani “materiale d´archivio” o addirittura “scarti di produzione” sembra inaccurato se non addirittura ingeneroso. Più calzante forse è paragonarlo ad un sequel, cinematograficamente parlando. Un brillante seguito che serve ad ampliare la visione musicale che Vapor City aveva esposto in maniera così affascinante.
Infatti, nonostante la mole di nuovo materiale in forma di EPs, remixes e free downloads che Stewart ha offerto al pubblico durante il corso dell’anno passato, questi dieci brani hanno tutte le carte in regola per ben figurare di fronte a a quelli contenuti nell’album precedente, ed anzi ne forniscono un contraltare meno frenetico nelle ritmiche, pur conservando la natura di crossover stilistico tra hip hop, drum & bass e footwork, e rivelano un lato più etereo e romantico di Machinedrum con dei momenti di squisita musicalità come negli arpeggi di chitarra acustica di “Safed” e “More Than Friends” o nel singolo “Only 1 Way 2 Know”, sulla carta improbabile incontro tra il Pat Metheny più melodico e la Chicago di Tek Life ma spettacolare nella realizzazione. Ad aumentare la luminosità ed il senso di lievità del disco le esplorazioni senza beats di “Vizion (Centered)”, “Tried & True” ed “Endless <3”. Per concludere, “Vapor City Archives” è da vedere come l´emozionante finale di un meraviglioso progetto, con la speranza che in futuro Machinedrum sia in grado di superarsi. In caso contrario la sua reputazione resterà comunque inossidabile e la bellezza di questa musica indimenticabile.