A fine settembre uscirà il primo singolo dei Mangaboo aka Francesco Pistoi e Giulietta Passera. In questa intervista, oltre a presentarvi il progetto, vi mostriamo alcuni frammenti del video che accompagnerà la traccia Like a Goodbye.
Ciao ragazzi, il nome Mangaboo suona nuovo a molti. Raccontateci chi siete.
Giulietta: Mangaboo è un duo formato da me, Giulietta Passera, e da Francesco Pistoi (aka Pisti). Io vengo da esperenzie passate con progetti come The Sweet Life Society…
Pisti: … e io da Krakatoa e Motel Connection.
Giulietta: Torino è la nostra città ed il sound di Mangaboo prende quindi anima e sostanza fra le mura dei club torinesi, ma allo stesso tempo si espande per raggiungere quelli italiani ed esteri, in cui ci esibiamo da tempo.
Pisti: L’ascolto e la produzione di musica elettronica ed elettrica ci ha portati a sviluppare una matrice di musica dance che assimila e rimescola con un groove adrenalinico i generi più diversi: dal Krautrock dei Amon Düül ai requiem di Mozart, fino alla techno di Robert Hood.
Giulietta: Uno spazio magnetico in cui libertà inventiva e riverberi musicali si intrecciano dando vita ad un sound contemporaneamente inedito e energetico.
Avete background diversi, quindi la domanda sorge spontanea: come avete fatto a raggiungere un compromesso e a realizzare un disco?
Pisti: Non abbiamo mai preso in considerazione questo aspetto però effettivamente è vero, a pensarci bene siamo due persone che hanno sempre avuto strade ben definite su cui camminare e nel momento in cui abbiamo iniziato a collaborare non abbiamo pensato assolutamente ad abbandonare le nostre rispettive per intraprenderne una comune.
Giulietta: Poi è successo che in occasione della nostra ‘Data zero’, un concerto notturno per pochi amici in un bosco nelle Langhe, ci siamo trovati stupiti e d’accordo nella nostra visione di Mangaboo. Quindi è stato facile raggiungere un compromesso, perché non è stato necessario alcun compromesso. Tutto ciò che vogliamo da Mangaboo è un’ora e mezza di musica che ci piace e ci diverte dall’inizio alla fine.
Pisti: E questa serenità creativa ha annullato qualsiasi pregiudizio sonoro. Perché ci siamo resi conto che, per far crescere i suoni del nostro disco, dovevamo semplicemente tutelare la musica del nostro passato. La musica techno, house, soul, punk, jazz, hip-hop ecc.
Giulietta: Come dice Pisti “siamo come due nomadi che si sono portati dietro i propri semi”. Il luogo dove siamo ora è fertile e tocca a noi curarlo.
Ci parlate di Like A Goodbye?
Giulietta: Avevo assistito alla prima edizione di un bellissimo progetto legato al Torino Jazz Festival, all’interno del quale Pisti campionava i jazzisti al fine di creare delle tracce di musica elettronica. Ho subito pensato che sarebbe stato interessante scrivere e cantare qualcosa sulla base di questi due presupposti agli antipodi.
Pisti: In particolare, durante quell’evento avevo registrato Gianluca Petrella e non vedevo l’ora di poter mettere il suo meraviglioso suono di trombone dentro il mio campionatore. Per stare dietro alle armoniche di Gianluca e al suo bel colore di suono ho iniziato a doppiarlo con synth analogici tra cui MiniMoog e Juno 106, tutti passati dentro un vecchio SpaceEcho a nastro della Roland, in modo da far sembrare tutto più umano e vibrante. Dopo la prima giornata di lavoro mi sono reso conto che alla voce del trombone e di synth mi sarebbe piaciuta accostare la voce di Giulietta.
Giulietta: Pisti mi ha inviato la bozza di Like a Goodbye, ed è così che è iniziata la scrittura del nostro primo singolo.
Pisti: Il testo racconta attraverso una cruda analogia due esperienze apparentemente lontane…
Giulietta: …l’attimo di lucidità che precede una decisione cruciale della propria vita e l’istante di limpidezza psichica che anticipa la narcosi d’azoto durante le immersioni negli alti fondali subacquei.
La traccia è accompagnata da un video realizzato da Cy Tone. Com’è nata questa collaborazione?
Pisti: Tutto quello che abbiamo scritto è parte di un nostro mondo, un mondo fatto di paesaggi. La fortuna di essere italiani è quella di avere paesaggi straordinari, conosciuti in tutto il globo grazie anche alle molte immagini che hanno dipinto i nostri pittori dal Duecento in poi. Il paesaggio dell’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti…
Giulietta: …o la meraviglia delle colline toscane dipinte da Beato Angelico, fino ad arrivare ai Cretti di Alberto Burri.
Pisti: Il paesaggio è centrale per Mangaboo; tutta l’opera grafica è incentrata su questo tema, dalla copertina del singolo realizzata dall’artista torinese Alessandro Gioiello, al video di Cy Tone a cui abbiamo chiesto di collaborare con Alessandro per fornirci un nuovo immaginario visivo sul mito di Endimione.
Giulietta: Ci piaceva l’idea di abbinare le parole di Like a Goodbye alla storia di Endimione, un bellissimo giovane pastore scacciato dall’Olimpo e condannato da Zeus a un perenne sonno dopo aver attentato all’onore di Giunone…
Pisti: …ma la Luna (Diana) che ne era fortemente innamorata lo trasportò all’interno del monte Latmo dove spesso, calando, andava a trovarlo per fare l’amore con lui.
Giulietta: Credo che nel videoclip Cy Tone abbia saputo rendere alla perfezione il nostro immaginario. E a questo proposito aggiungerei che la fortuna di essere torinesi è quella di essere circondati da amici artisti provenienti da background differenti, ma in grado di mettere in comunicazione idee e linguaggi: jazz, hip-hop, musica elettronica, arte pittorica, collage, grafica 3D ecc.
Progetti per il futuro?
Giuletta: Venerdì 30 Settembre uscirà su tutte le piattaforme digitali il nostro primo singolo Like a Goodbye.
Ed a seguire abbiamo in programma un mini tour in cui condivideremo il palco con i Rumours, una band italo-norvegese molto interessante; ecco le date:
Giovedì 6 Ottobre – Milano [TBC]
Venerdì 7 Ottobre – Magazzino di Giancarlo (TO)
Sabato 8 Ottobre – Arteria (BO)
Pisti: Infine, annunceremo presto il tour invernale: porteremo Mangaboo nei club italiani, luoghi a noi molto cari, accoglienti e perfetti per presentare il nuovo progetto.