Un giorno, magari oggi o ora, vi spiegherò il terzo segreto del glo-fi, che sarebbe anche una cosa tecnica di cui nessuno ha ancora speso colpevolmente due righe.
E’ un concetto, che sta dietro a una scelta specifica, perché a volte la musica che in molti reputano non suonata ha le soluzioni più interessanti. A volte. Perché la musica in generale quando è arte, è manifesto. E il manifesto di una corrente artistica viene prima della musica o, almeno, cammina con essa.
Prendi per esempio Neon Indian, il capo di tutta sta robaccia, uno che se ci parli ti spiega tutto, dai campioni usati ai synths che suonano come chitarre, alla generazione senza futuro dopo quella cibernetica, uno che se ci spendi due chiacchiere ti ammalia come Belen, uno che ti affascina con il capoccione, che ti avvolge con la musica. Prendete per esempio una qualsiasi sua canzone in due album e singoli compresi e studiatevi un attimo le scelte tecniche.
Anzi no, facciamo che arriviamo subito al punto della questione. Trovatemi un piatto (che non sia un hi hat, aperto o chiuso, comunque ben nascosto, ed equalizzato mediosamente).
No dico, trovatemi un ride, un crash, un madonnino.
Perché la brillantezza del master serve solo ai sintetizzatori (korg per l’esattezza e campioni 8 bit di arcade vari ed eventuali). Per i fill, solo tom e rullanti, solo italo disco.
Ecco, l’ho fatto.
Il segreto, che non è più un segreto, è che devi tirare via tutto il servizio buono di famiglia. Il segreto è che questo fa suonare tutto senza un cazzo di piatto. Ora tu produttore in erba (che se ti fai di coca o di speed peggio poi esageri col bmp e mi finisci nella tecno), non serve essere seriosi per spiegare cosa succede, perché succede, per far capire a un curiosone qualunque senza troppi giri di parole perché questo ragazzo mi ha rubato il cuore, perché i flaming lips ci perdono tempo con uno come lui.
Ti servirà sempre un guascone come me.
Lezione e compitino del giorno: torna a casa e provaci e, se avessi dei dubbi ancora su come fare, contattami. l’indirizzo ce l’hai, rintracciarmi non è un problema. Se non ci ha capito ancora na mazza, il succo è: questo spacca, super ritmo, super pezzi e non c’è nemmeno un piatto di una batteria.
Buoni maya a tutti.
il vostro fabionirta di quartiere.