Giudicare le persone dai gusti musicali. Una pretesa un po’ campata per aria, fascista e che cavalca per giunta una serie di banalità da Meme pluricondiviso nei social. Eppure a volte non riesco proprio a farne a meno. Tentare di disegnare il profilo psicologico di qualcuno partendo dal presupposto che il suo cantante preferito sia Vasco Rossi o uno random uscito dai talent, è proprio da stronzi.
Eppure mi succede di continuo. Non si tratta di doversi darsi un tono nominando un produttore sconosciuto che hai letto e memorizzato di sfuggita sulla bacheca dei tuoi amici più intellettualoidi e neanche di doversi necessariamente stuprare il sistema uditivo per poter dichiarare alle serate che si conosce a menadito la discografia di Death Grips o che siete fan sfegatati di Flying Lotus e della scena lo-fi rumena.
Si tratta di avere del gusto. Il gusto, secondo me, è come un talento, o ce l’hai o non ce l’hai. Il gusto non deve essere per forza a 360 gradi, si può esercitare, può evolversi, può involvere e non è ineluttabilmente legato al tuo bagaglio culturale o alla tua multidisciplinarità. Il gusto è una chiave d’accesso, un dono e sicuramente, in alcuni casi, uno stile di vita.
Mndsgn, ad esempio di gusto ne ha da vendere. E in questa mezz’ora di set per il Boiler Room a LA incarna perfettamente il concetto appena espresso.
Di lui ne parlammo già diverse volte e abbiamo deciso di inserirlo anche tra i Newbie del 2015 nonostante abbia già pubblicato due LP per la Stones Throw (Yawn Zen e Surface Outtakes) e abbia rilasciato dal 2009 a oggi qualcosa come più di dieci lavori tra album e EP, via Bandcamp.
Ringgo Ancheta, questo il suo vero nome, oltre ad avere un percorso personale fuori dal comune è uno che ti spiazza e che difficilmente riesci a catalogare come uno dei tanti beatmaker (ce ne fossero) che trascorrono le proprie giornate nei negozi di vinili alla ricerca di sample introvabili, un wannabe (post) J-Dilla, uno dei tanti amanti del rap old school o dei tanti piccoli ricercatori di frammenti new-jazz.
Mndsgn è l’artista che permette, a te ascoltatore, di scegliere ciò che è più conforme al tuo gusto musicale, senza autodefinirsi attraverso la propria discografia, senza diventare il simbolo di una scena precisa. Uno che rende la vita difficile a chi, come noi, cerca di raccontarlo senza passare per vocaboli estremamente tecnici.
Vi piacciono i beat sporchi, pieni di sample e synth sovrapposti senza una linea melodica precisa ? Forse dovete ascoltarvi questo.
“Ma questa è musica per hispter” – diranno alcuni di voi. “Troppo casino, poco lineare. Insomma magari se ci fosse sopra un rapper, tipo Danny Brown, potrei apprezzarlo di più.”… dicevamo?!
Poi però metti su Yawn Zen, ti sembra di averlo capito, di aver finalmente trovato il minimo comune denominatore; arrivi alla traccia numero 8 in cui si improvvisa cantante, su un beat che sembra uscito dal computer di Flako un paio di anni fa. Ci rinunci.
E così via, potrei dilungarmi e postare altre decine di tracce che sembrano uscite dagli hard disk di artisti diversi, invece si tratta sempre dello stesso essere umano. C’è una cosa però a cui non devi assolutamente rinunciare. Sto parlando delle 2 date italiane che lo vedranno suonare nei prossimi giorni a Roma e Milano.
I ragazzi di Beat Soup lo ospiteranno venerdì 8 maggio al Carhartt WIP Square Roma. Ci raccontano che per loro
… è un sogno che si avvera, siamo parecchio emozionati. Seguiamo Ringgo da almeno 5 anni e abbiamo vissuto tutta l’evoluzione del suo sound da quando faceva beat più classici, poi la fase più cosmica fino a ora che sta sotto Stones Throw. E, lo ammettiamo qui per la prima volta, quando pensavamo a come realizzare CAFFETTINO, il suo format con Boiler Room ci ha dato delle DRITTE. Luca aka Tonnoalnaturale userà qualche parola imparata nelle Filippine per fare colpo su di lui e regalargli una maglia Beat Soup. Speriamo sia simpatico.
Ora che ne sapete un po’ di più, non vi resta che partecipare o venerdì 8 a Roma ─ qui l’evento ─ o sabato 9 a Milano ─ ecco l’evento.