Lo ricordo distintamente. Ero di ritorno dalla Francia, e appena passato il confine riattivai lo streaming dati per potermi connettere dal cellulare. Fui completamente invaso dalle notifiche di alcuni redattori di DLSO (Simone, Oscar, Stefano) e del direttore Gianluigi che animatamente discutevano della grossa novità di quell’estate: Maruego. Cioccolata era fuori da pochissimo, e “non fare il Waka Flocka” era la gag più comune tra i commenti dei post più disparati su Facebook.
Un anno dopo il fenomeno-Maruego è definitivamente esploso, tanto che il ritardo nella release del nuovo disco ha finito per generare un minimo di isteria social.
MITB (Money in the bank, almeno credo) contiene 10 tracce (due soli featuring) e lo potete scaricare in free download qui, sul website nuovo di zecca di Maru.
Io e Simone Mazzilli abbiamo passato il pomeriggio ad ascoltarlo (salvo una mia pausa d’un oretta causa dentista), ed a scambiarci opinioni. Come vi accorgerete presto, lui è molto più preparato di me sull’argomento (avreste dovuto capirlo già da questo approfondimento). Io compenso in simpatia.
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Francesco– Finalmente! Ho temuto tirasse il pacco!
Simone– Ahaha, ma no dai. Lo sto già ascoltando, mi piace tantissimo come usa l’autotune in certi passaggi, in Italia non l’aveva fatto ancora nessuno.
Anche Mamma Mia, che ad un primo ascolto può sembrare una traccia facile te la senti due volte e ti entra in testa come Cioccolata. Maruego credo abbia la fortuna che in Italia il rap francese non lo ascolta quasi nessuno perché suona tantissimo come l’ultimo album di Booba. Ascolta due pezzi a caso di Booba e credo capiresti molto di perché Maruego oggi è questo Maruego.
F– Anche perché credo lui parli francese, ma non è molto rilevante adesso.
Ti volevo piuttosto lanciare una provocazione: secondo me questo è un disco che può cogliere molto facilmente anche chi il rap non lo mastica abitualmente, anzi forse ancor più facilmente di chi potrebbe essere bloccato da qualche tipo di preconcetto. È molto melodico e le produzioni “grasse” aiutano.
S– Maruego è trasversale, lo diceva anche lui, credo fosse in un’intervista di Noisey. Tutta la Dogo Gang gli telefonava o gli tweettava che lui era la novità o comunque uno parecchio forte, e invece tutti i babbioni e i ragazzini infottati con il purismo e la golden age non potranno mai apprezzare un suono del genere, vuoi perché è tutto autotune, vuoi perché molto melodico.
F– ll mio punto è: cos’è Maruego? Un fenomeno underground o no? Perché io musicalmente opterei per il no.
S– Ma no, non lo era neanche con il primo mixtape, non potrà mai passare per underground. Anche se alla fine ‘sti gran’ cazzi.
F– Sì assolutamente, però poi mi dico: quand’è che passa in radio?
S– Non passa in radio perché comunque ha una metrica ostica, Via da qui potrebbe avere risvolti radiofonici ma non credo avverrà. In fondo quasi tutti i rapper, anche quelli di successo, in major, non passano quasi mai in radio escluse rarissime eccezioni.[/column]
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F– Però secondo me in America ci passerebbe.
S– Non ti dimenticare che anche con Cioccolata all’inizio c’aveva fatto storcere il naso proprio per via di alcune scelte ” lessicali” e melodiche. E senza tirarcela, noi di musica ne ascoltiamo parecchia.
In America passerebbe in alcune radio? Si, ma qui quel tipo di circuito black non esiste neanche.
Ma che ca**o significano alcune parole ? Tipo “palo”? “idroponica”? “posello”? “buscetta”?
F– Va beh palo penso significhi settanta cose in quel pezzo.
Pensavo a quanto sia bello, da un certo punto di vista, non essere nati nei 90s e potersi godere Mamma Mia.
S– Ahah. Io mi rendo conto che contenuti e tematiche siano molto limitate è un po’ post-adolescenziali ma il modo in cui si espone, la metrica e la terminologia me lo fanno apprezzare, lo trovo molto divertente.[/column]
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F- No ma, condivido in pieno. Vorrei però capire una cosa: ho visto commenti, sotto il suo post Facebook dove annunciava il disco, di persone che taggavano amici e scrivevano cose tipo “arriva il disco del kho!1! ahah”. Ora quel ahah che significa? Che ti/ci piace Maru perché fa (sor)ridere?
S- Che alla gente piace ma se ne vergogna perché si rende conto che molti potrebbero storcere il naso e darti del babbo.
F- Quindi lo mascheri con ahah, per poter poi dire “dai, ma prende bene”. Invece di dire mi piace e stop.
S- Mi fa venire in mente un’intervista di tanti anni fa a Tiziano Ferro ( che torna sempre nei play-to-play), in cui raccontava di ricevere decine di mail di gente che si confidava dicendo di avere tutti i suoi dischi ma di essere metallari convinti e che non raccontavano a nessuno di apprezzare la musica di Ferro.
F- Si però che merda. Cos’è che c’ha ridotto così? Il pop? Facebook?
S- La filosofia del “darsi un tono” che c’era anche prima dei social e con Facebook e Twitter si è solo elevata in potenza, specie perché all’interno della rete sociale puoi nascondere alcuni lati della realtà e mostrare ciò che ti rende figo in relazione al resto del mondo, tanto nessuno andrà a verificare.
Comunque non addentriamoci in questi discorsi che è la fine…
F- Si infatti, pensiamo a cose meno serie tipo lo religione. Perché Maru ha mozzato la capa (cit.) a “chiamami marumetto”? Sarà mica davvero colpa di quel diss?
S- Nah, spero di no dai. Effettivamente per molti praticanti e/o fanatici poteva essere un paragone un po’ infelice, probabilmente c’è lo zampino della Carosello tra l’altro la “correzione” sembra appiccicata all’ultimo. Si sente addirittura la qualità diversa di quei pochi secondi rispetto al master che era stato caricato mesi fa.
F- Che mistero.
Se Maru vuole rispondere può inviare una mail in redazione o mandarci un messaggino su Twitter.
F- Quale pezzo ti piace di più? Ovviamente esclusa Per i miei kho, che è già una hit, basti vedere quanto era attesa tra i suoi fan.[/column]
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S- Tutto fatto ha un gran bel flow , Maru dà il meglio di sé con le assonanze e le allitterazioni, e ha un ritornello che ha un non so che di west coast (oddio che ho detto). Comunque i 2nd roof, che lavorone, mamma mia.
F- Sì, a me sembra che il disco suoni una meraviglia. Anche il mixaggio mi pare magistrale.
Ho notato una cosa ascoltando il disco tutto insieme. Più volte Maru si riferisce alla figura della madre, che sia la sua o quella degli altri.
S- Sì, lui vive a Milano da solo con la madre, e a quanto pare suo padre è rimasto giù in Marocco.
F- Ho pensato che potesse essere qualcosa che deriva direttamente dalla sua cultura, ma ok, magari non c’entra nulla.
S- Chi sono Andrea Piraz e Jason Royal? Poteva collaborare con nomi certamente più grandi, invece ha fatto una scelta diversa, da apprezzare.
F- Sì, io mi aspettavo Gue e/o Emis.
Pure quella cosa della “cover” di Resta Ancora. È il tipo di cosa che non mi sarei mai aspettato.
S- Già, con tanto di talk box ( la talk box NON è l’autotune) che piacerà tanto a Efeizee (uno dei membri della redazione, ndr).
F- Secondo te che roba è quella? Un campionamento, un omaggio?
S- No, campionare significa proprio tagliare e incollare, qui invece si sono (forse) ispirati melodicamente nel ritornello.
Notavo ora che c’è tanta di quella carne al fuoco in 10 tracce…
F- In che senso?
S- C’è la (t)rap francese, l’rnb da polleggio, le mezze zarrate americane tante care ai 2nd Roof, una roba come Via da Qui che sembra un mash-up Luniz vs Fancy (Iggy Azalea), la slow jam (senza scuse).
F- È davvero vario come album, anche per questo non credo sia un vero e proprio album.
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S- Lui stesso disse dopo il primo mix di avere ancora alcune tracce pronte, che però aveva deciso di pubblicare in un’altra occasione. Alcune sicuramente sono state registrate nella session di Che ne sai di me.
F- Mi sorprende una cosa: la sua capacità di affrontare temi seri senza farli sembrare tali. Saranno le basi giovani.
S- Eh, secondo me proprio qui bisogna non superare il limite del “sociale” che bisognerebbe lasciare ad altri che lo sanno fare meglio. Nonostante ciò Sulla stessa barca è un bel pezzo, sentito e che non sfocia nel qualunquismo.
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F- Sì, perché è un tema caldo che lui può trattare, in un certo modo essendone parte.
S- Sicuro è un tema sentito, non a caso anche Ghali che viene dalla Tunisia ha appena pubblicato un pezzo (Mamma, di nuovo) che tratta più o meno le stesse tematiche.
Btw, tutto sta nel come e con chi deciderà di lavorare in futuro perché secondo me ha anche tanto talento lirico, a volte alcuni incastri gli riescono perfettamente, altre secondo me sono ancora buttate là , ma questo disco è la conferma che non ci sbagliavamo a prenderlo sul serio.
“Prendo un oki e sono okey” è la frase da scrivere sui muri delle nostre città (stop al vandalismo, era solo per dire).[/column]
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