Registrare 9 SONGS è stato uno dei viaggi più belli e più complicati. Abbiamo iniziato a scrivere le canzoni senza sapere che sarebbe esistito un disco, o un progetto. Durante la stesura dei pezzi abbiamo suonato tantissimo in Lombroso, con tanti amici. Ogni volta che volevamo andare in saletta cercavamo chi fosse disponibile per suonare il basso, la batteria, altre chitarre, altre voci, e che avesse voglia di aiutarci. Di queste persone alcune sono rimaste, altre hanno cambiato ruoli, altre stanno facendo cose belle che non c’entrano con LEUTE.
Nella primavera del 2015 abbiamo preso una Multipla e abbiamo montato un piccolo studio in una baita in cima ad una delle montagne che guarda sul Lago Maggiore. Un monolocale senza riscaldamento, con il bagno all’esterno e le finestre che tremano, con una volpe che ci cercava per avere da mangiare. Lì abbiamo registrato la maggior parte degli strumenti del disco, con qualche microfono e Ableton.
Una volta tornati a casa, abbiamo iniziato a lavorare alle voci. Ogni sera, per tantissimi giorni, ci siamo incontrati in camera di Carlo per sistemare e registrare tutte le voci del disco, cancellando e riscrivendo ogni parte che non ci convincesse. La meticolosità ci ha fatto litigare tantissime volte, ma tutto sommato per fortuna che abbiamo fatto la pace alla fine.
Il disco è stato inviato per il master dopo un po’ di mesi, ed eccolo qui:
Us limpid è stata la prima canzone che abbiamo scritto insieme, ha fatto riconnettere Carlo e Luca e ha convinto Thomas a cantare dal vivo.
Overdue è stata riscritta 4 volte, nel ritornello si capisce che c’è una grossa differenza tra quello che si scrive su Snapchat e quello che succede davvero.
#8 è schietta ma confusa, sei troppo concentrato su te stesso o troppo concentrato a dare la colpa agli altri.
Thanks è un collage di tantissime jam strumentali, su cui in baita abbiamo incollato un testo ricavato dalle note sull’iPhone di Carlo.
Colourblind è una canzone 100% multicolor full hd, parla delle cose che avresti preferito non vedere.
925 è stata lunghissima da registrare, ed ha uno dei testi più pragmatici del disco: stare dalle 9 alle 5 su Excel davanti ad un computer ti da da pensare.
Ask for è un interludio che abbiamo registrato in cameretta, in una giornata di pioggia incessante. Parla della difficoltà di essere sinceri.
What you want to hear è il pezzo che ci ha convinti a scrivere un disco intero, l’abbiamo scritta ad alassio registrandola sulle note vocali del Samsung di carlo, poco prima che si rompesse.
Never concrete è una delle canzoni più articolate e quella che ci ha fatto spegnere più volte il macbook dalla disperazione. Tratta uno degli argomenti principali del disco: parlare è complesso.
Scarica il disco d’esordio dal sito o acquista il vinile in tiratura limitata.