Prendetevi 19 minuti e qualcosa da stringere tra le dita.
Half Waif è il progetto solista di Nandi Rose Plunkett, bellissima, figlia di una madre indiana rifugiata e di un padre americano di origine svizzero-irlandese. La ricerca di una casa e di una stabilità sono scritte da qualche parte nel suo dna, legate tra loro dalla nostalgia. Le sue influenze musicali arrivano dagli stessi posti da cui arriva la sua famiglia: ovunque. Come tutti i fiumi del mondo che si mescolano nello stesso mare.
“Form/a” è il titolo del suo nuovo Ep, 6 canzoni e 19 minuti spesi benissimo. “Form/a” è la mezza stagione che tutti (almeno nei modi di dire) credete abbia smesso di esistere. E’ la giornata in cui non sai se mettere ancora il cappotto o già il piumino leggero, quella in cui mentre cammini senti il caldo al sole e il freddo all’ombra. Ogni canzone del disco è sole e ombra, separate da una linea di confine netta che non sfuma in una giornata nuvolosa. Il passaggio tra luce e buio è veloce e violento, un colpo preciso e rumoroso, come se a misurare il tempo fosse la lancetta di un cronometro.
“My mood is a pendulum/ I don’t think you could handle it”
will you listen when I’m talking in my severed logic?
chiede Half Waif nel brano che apre il disco, Severed Logic. Il brano inizia lentamente, e avanza passo dopo passo come in una cerimonia religiosa con dei tempi specifici da rispettare, poi tutto viene travolto dalle percussioni e trasformandosi in una resurrezione tropicale. Ombra, sole. Diventa più aggressiva in Wave, brano che parte con la stessa cassa pesante di un rave hardcore lasciandoci stupiti e sorpresi.
I want to leave this world behind but the men are all at war. Di nuovo ombra.
will you be here in the morning?
L’ansia si mescola alla tenerezza in Magic Trick, una canzone quasi eterea, intangibile, come la nuvola di nebbia a cui Nandi Rose si paragona nella canzone. Sole. First Burn si apre con un organo lo-fi, diventa per un attimo una canzone islandese e poi si trasforma in elettronica minimalista: sole, ombra, di nuovo sole. Racconta la sua storia aprendosi come una finestra a maggio, con i vetri spalancati come braccia.
Early December in the country
trying to remember what my mother taught me
I was 14 when I had to learn what it meant to be an adult
It wasn’t my fault.
Night Heat è una ballata che descrive come ci si sente ad essere consumati da una relazione, cantata sullo scricchiolio del riscaldamento dell’auto nel cuore della notte ritornando a casa.
I’ll follow you forever so you know me well, la voce trema, then there’s no need to really know myself. Sole, ombra. In un attimo ci troviamo travolti da una disperazione assoluta, ci sentiamo cadere nell’abisso che sta dentro noi stessi, su cui di solito ci affacciamo soltanto stando attenti a non scivolare giù.
and you have been patient through every storm – canta nella traccia conclusiva
forgive me, my baby, but what’s one more?
Eclissi solare.
“Form/a” è un disco che ci sconvolge e poi ci calma, ci tranquillizza. Riprendendo il nostro metronomo: dopo aver dato un ritmo alla nostra sofferenza – a qualcuno grave, ad altri andante e ad altri ancora vivace – riporta al centro il pendolo lasciando nell’aria soltanto l’eco degli accordi e dei pensieri.
Form/a di Half Waif è uscito il 24 Febbraio per Cascine e non ho ancora smesso di ascoltarlo.