4. Vattene amore
A dicembre sentiamo lungo la schiena un brivido, un desiderio di muoversi e viaggiare, di aprire le nostre ali di cera e volare via. Sfortunatamente è anche lo stesso periodo in cui il nostro conto in banca ci saluta con una faccina triste ogni volta che controlliamo l’app, e iniziamo seriamente a pensare che un “basta il pensiero” sia il regalo perfetto da far trovare ai nostri colleghi sotto l’albero. Ma (visto che dobbiamo approfittare di tutto questo ottimismo che aleggia nell’aria) c’è una soluzione: leggete diari di viaggio, guardate programmi tv in un’altra lingua, cercate dei ristoranti etnici nel vostro quartiere, imparate il portoghese, festeggiate l’Hanukkah. Anche se fisicamente non potete viaggiare non significa che dovete per forza stare sdraiati sul divano.
Habibi Funk ci regala sempre dei dischi bellissimi, ma secondo me questo li batte tutti. Mousalat Ila Jacad El Ard (“Journey to Another World”) è il disco perduto del 1977 del cantautore libanese Issam Hajali, scritto durante la guerra civile. Un jazz dolcissimo e nostalgico che ci porta subito in un altro posto del mondo.
E’ raccontato benissimo qui.