REVIEWS slider

La forma dell’acqua – 5 modi per raccontare Titanic Rising di Weyes Blood

MOVIES

“Absurdity is my favorite brand of humor because deep down inside, in our subconscious, it’s all surrealism. It’s all abstract. The world is the surrealism, the absurdity, the humor—it all just overlaps” (intervista a Pitchfork, febbraio 2019)

Weyes Blood ha sempre avuto un approccio molto arty alla sua musica. Natalie lavora per immagini e combina la parte sonora e la componente visuale assecondando il suo timbro e la sua palette musicale particolarmente cinematografica. Musica e regia sono per lei due facce della stessa medaglia: in passato ha dichiarato che uno dei suoi sogni è comporre la colonna sonora per un film e da qualche anno è proprio lei a dirigere i video per i suoi brani.

Nelle interviste per il lancio di Titanic Rising, ha paragonato spesso la sua musica a una “big, true production” in cui è riuscita a creare uno spazio più ampio per sé. Ed è proprio così: mai come in questo disco Weyes Blood è passata dall’essere un oscuro, incredibile cult movie degli anni ‘60 a un epico magnum opus dei ‘70.

In Titanic Rising troviamo un flashback alle atmosfere dei musical di Broadway nella magnifica traccia di apertura A Lot’s Gonna Change, l’horror pop-splatter che tanto piacerebbe a Scooby-Doo nel video di Everyday (una curiosità: quando Natalie ha iniziato a fare musica, le veniva detto che suonava come un film horror) e soprattutto il surrealismo mistico e il simbolismo di Movies.

Movies è il pezzo centrale di Titanic Rising, quello in cui Weyes Blood ha potuto esprimere in toto il suo estro vocale e compositivo con stratificazioni e armonizzazioni che suonano come un canto gregoriano proveniente da una galassia lontana. E, cosa ancor più importante, è riuscita a mettere in pratica una visione surrealista.

Nella sua estrema semplicità, il videoclip di Movies riesce a rappresentare l’effetto magnetico che tutti noi proviamo nei confronti dello schermo: basta poco, uno slancio folle o un pizzico di fantasia, per tuffarsi e far parte nelle immagini di cui si è solitamente spettatori e realizzare il sogno di vivere in un film. Non è casuale se Kubrick e Lynch sono tra i suoi registi preferiti. Entrambi attingono al subconscio e al mondo dei sogni, il primo in modo sublime e divino e il secondo in un modo onirico e assurdo.

p.s. Da piccola Weyes Blood voleva diventare un’attrice. Non vediamo l’ora di vederla nella sua prima pellicola – diretta da lei stessa. La immaginiamo magnifica e desolata, inquietante e piena di humour.