Quante volte dovrò nascere?
Quante volte potrò nascere?
Speriamo che bastino.
A insindacabile giudizio di chi vi scrive, Giovanni Truppi è indispensabile alla musica italiana per la sua leggerezza. Quella di cui parlava Calvino, la capacità cioè di “planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.”
La canzone che porta a Sanremo – Tuo padre, mia madre, Lucia – è per sua stessa ammissione una canzone d’amore maturo, per adulti. Racconta di un sentimento che d’indole è viscerale, ma che col tempo si concilia con la razionalità.
Un cortocircuito emotivo che è poi il cortocircuito che lo stesso Truppi rappresenta all’interno del panorama musicale nostrano.
Sperando di vederlo sul palco in canotta, nelle prossime pagine le varie volte che Giovanni ci ha mostrato l’universo che aveva in testa.