Nuovi mondi, ma soprattutto nuove esperienze.
Osc2x è controverso: massima libertà espressiva e perfezionismo, musica pop ed elettronica, dreadlocks e occhi azzurri, matite nell’orecchio, cultura punk, basso, batteria, chitarra, sintetizzatori, ma solo due persone per un unico grande spettacolo.
A capodanno è uscito Sell Everything il nuovo capitolo discografico (CollettivoHMCF) che partirà dal passato prossimo del gruppo per far capire quello che sarà il futuro, ovviamente vendendo, ma soprattutto svendendo tutto, anche noi stessi.
Ascoltalo qui sotto e poi ti leggi il racconto traccia per traccia.
Chico Chico
Si tratta di un dialogo tra una ragazza e un ragazzo in un club. “Hello chico chico, I’m a girl you’re a boy we just want to dance“. La canzone è incentrata sull’impulso sessuale che tutti e due i personaggi hanno ma che la donna esprime con una classe molto superiore a quella maschile. “Take me to Puertorico” è una metafora che usa la ragazza per dire portami a letto.
The lightning
The lightning è il fulmine che ci colpisce quando ci innamoriamo ma è anche la tempesta che si affronta nei momenti difficili. “I was walking through hell” ovvero camminare su una strada tortuosa, senza ottenere le risposte che si vogliono sentire ma ottenendo solamente il freddo dato della realtà. Ma poi quando le cose sembrano essere destinate a non cambiare mai, d’improvviso arriva il lampo divino.
I could never leave you
La canzone inizia con una voce angelica che dice “non ti lascerò mai” ma subito dopo arriva una voce mostruosa che dice “ti lascerò e finalmente spenderò un sacco di soldi, mi divertirò senza freni fino a finire nei guai, leccherò un sacco di miele e in tutto questo mi mancherai terribilmente“. È praticamente il contrasto tra la finzione che quotidianamente una coppia inscena e la bassezza delle tentazioni che mangiano il cervello come tarli.
Peniko
È stata la prima canzone partorita sul pianoforte che comprai con tanti sacrifici un paio di anni fa. Decisi di comprare quel piano perché volevo studiare studiare armonia e alcuni amici mi spiegarono che lo strumento migliore per inoltrarsi in questa avventura era il pianoforte. Per tanti anni sono stato riluttante allo studio perché credevo che studiare musica fosse per gente con poca inventiva. Fu anche grazie a Peniko che capii che questa era un’idea completamente sbagliata. Studiare è come imparare una nuova lingua e tutto sta poi nel come la si usa. La canzone parla di quello stato d’animo di panico a cui sono avvezzo e le ragioni che stanno alla sua origine “my mother never tought me how to manage my peniko, my father never tought me how to manage my self control”
Life companion
Purtroppo la scena musicale bolognese è stata privata di un sacco di artisti che sono emigrati in paesi dove il merito viene visto e premiato meglio. Per questo la canzone inizia con “I wanna go but I don’t know where“, è sempre stato un sogno l’idea di andare all’estero. “All it takes is a whole lot of courage and self control, if I regret my decision just wake me up” è il verso dedicato all’importanza dell’amicizia, per cui uno dei compiti dell’amico è quello di svegliare l’altro quando si sta viaggiando troppo con la mente.
What kind of life is this
Il brano è stato prodotto da Marco Caldera e il suo background punkettone si sente tutto. È il pezzo più aggressivo del disco e il testo è dedicato a tutti “gli adulti” della mia vita come i genitori. Che razza di vita è questa in cui nessuno crede più in valori per me importanti? Che tempi sono questi in cui tutti costruiscono strani labirinti giganti tra me e i miei obiettivi?
Preferisco crogiolarmi nei miei sogni piuttosto che adeguarmi alla vita degli adulti che si aspettano che io “cresca”. I’m reaching for the dream that they don’t dare to dream, I float in fantasies.
Peniko rmx
Ed eccoci all’ultima traccia. Una volta usciti dallo studio sentii che non ero completamente soddisfatto del risultato. Mi succede tutte le volte che esco da uno studio che non sia il mio. Questo perché sentire i propri pezzi cambiati è sempre un’esperienza straniante, prima erano nel tuo grembo e ora sono tra le braccia dell’ostetricia. In seguito a questo shock c’è stato un periodo di incertezza e smarrimento in cui ho cercato di trovare nuovi arrangiamenti ai pezzi perché credevo che ci fosse ancora un potenziale inespresso. La verità è che i pezzi andavano benissimo e che non si può pretendere di controllare tutto della propria vita. Avevo scelto Andrea Suriani alla produzione perché avevo capito istintivamente che avrebbe colto l’essenza del lavoro. TUTTAVIA in quel periodo di peniko scrissi una versione alternativa di peniko che infine decidemmo di tenere nel disco.