Un disco di Pharrell, che sia da lui solo cantato, solo prodotto o cantato e prodotto non è mai una notizia da poco. Dopo essersi innalzato ad indiscutibile leader della scena musicale tutta nel 2013, eccolo pubblicare “G I R L”, in uscita ufficiale proprio oggi. Abbiamo riprovato l’esperimento fatto con Burial, esteso ad un LP.
Anche stavolta mi avvalgo della preziosissima collaborazione di Simone Mazzilli, ma, mentre in “River Dealer” io ero affamato e lui assonnato, oggi abbiamo giocato a sbirro bravo (io) /sbirro cattivo (lui) solo per onorare la notte degli Oscar (ok, questa è una bugia).
Francesco: Allora Simo, da dove cominciamo?
Simone: Ti dico subito che il pezzo con Timberlake (Brand New) inizia esattamente come “Workin Day & Night” di MJ.
F: Arieccolo coi sample
S: No, dico solo che questo tentativo di celebrazione/imitazione si ritrova in tutte le tracce del disco. Più celebrazione che imitazione, s’intende.
F: Quindi dici che MJ c’entra qualcosa più di un po’ nella composizione dell’album?
S: Sì. Dovremmo ritrovare il video di Pharrell in cui spiega che molte delle produzioni date a JT erano in realtà per Michael Jackson che non si sa perché rifiutò. Secondo me è la chiave per spiegare il disco.
F: Però anche fare un rewind di MJ, non è comunque difficile? Mi spiego: nell’ Hip-Hop di adesso, molti pagherebbe oro per un disco “OLD FUCKING SCHOOL”. E nel pop? Il ritorno al buon vecchio movimento di fondoschiena (come quello causato della traccia con Miley), non fa bene?
S: Sì, allora però vale tutto. Anche “Boys” prodotta dallo stesso Pharrell a Britney Spears, tutto il disco di Madonna “Hard Candy” prodotto da lui etc etc
F: Insomma abbiamo trovato un gran bel disco ma non l’erede di MJ.
S: No, anche perché se non c’è riuscito Justin, con le dance skills che si ritrova, dubito ci riuscirà Phar. Ah, ecco il video.
F: Passiamo a parlare in maniera più precisa dell’album. Io credo che ti dia una botta iniziale fantastica, non trovi?
S: Quello di certo, ma gli archi per tutta la durata del disco un po’ scocciano, magari mi sbaglio, ma sembrano tutti composti al computer e non suonati dal vivo.
F: Comunque l’idea che mi dà tutto l’album è di una cosa perfetta per una colonna sonora. Anche com’è strutturato, l’ordine delle tracce: inizio ad effetto, spezzone centrale allegro, tracce più riflessive (il classico momento di delusione, ma di svolta), una d’amore e poi quella “It Girl” che è proprio da titoli di coda
S: Sì, tipo di un film su come sarebbe suonato un disco di Mj se fosse vivo hahahaha.
S: La mia teoria è che lui, adesso, ha acquistato più popolarità e ripropone le cose già fatte e prodotte, per farsi conoscere a un pubblico più vasto con quella che è la sua cifra stilistica…
F: Sì, anche se, secondo me, ha cercato di fare un’operazione alla Daft Punk o almeno di vederla come tale; in fin dei conti, ancora non abbiam capito se RAM faccia schifo o meno, se ci sia voglia di sperimentare o mancanza di idee e GIRL, pur se in maniera decisamente meno evidente, mi da un po’ la stessa impressione. Vive di questo pop di cui lui è re, di “Happy” e di tre featuring certamente ben fatti (per me Miley è brava) poi quella di Justin colpisce tipo “Work It” di Nelly e Timberlake te la ricordi?
S: Certo, me la ricordo… ma è tutto già visto e sentito. Il pezzo con Timberlake e altre cose prodotto da lui sono sempre stati molto forti per via delle melodie, ma non credo diventerà un successo.
F: Non passeranno alla storia come delle meravigliose tracce, ma secondo me è un album di cui tenderai a ricordarti (primo perché c’è Happy) e, ancora una volta, la stessa storia dei DP. Non raccontiamoci storie, la gente si ricorda di RAM, non delle singole tracce (oltre “Get Lucky” vabbe)
F: Avrà successo, ne sono certo. E non parlo solo del livello di mercato (quello è scontato) ma anche e soprattutto di quello musicale. Prendi “Get it be“, funziona, non dici uh che balle, è incalzante, lui canta bene, ed allora ok andiamo avanti.
S: In nessuna dici uh che balle, è un disco che scorre e si lascia ascoltare volentieri ma che dopo una settimana quando ti sparisce da “aggiungi di recente” su Itunes non vai a ricercare per ascoltartelo.
F: Tu hai dato un occhio o un orecchio più di tanto alle liriche? Perché di Kanye West analizziamo singolarmente le parole e di Pharrell (ma anche di JT) delle lyrics ce ne sbattiamo?
S: No, di Pharrell non ascolto mai le liriche… come di Timberlake e altre mille popstar… Pharrell non è Kanye West….” honey, you make me feel brand new” non è che sia letteratura o avanguardia. Ecco abbiamo scritto la stessa cosa senza saperlo (giuro, non è preparato)
F: Sì ma perché? È una cosa che mi sono sempre chiesto, pop e rap (dato che Pharell viene da quello) sono davvero così diversi? Non è “degradante” che il pop non si veda attribuita la stessa valenza sociale che per forza vogliamo dare al rap?
S: Mah, sì e no, dipende dagli artisti. Comunque secondo me è una cosa molto soggettiva. Tipo nel rap anche a volte presto attenzione al flow e non al testo e se dice ” mia nonna con la gonna si alza e tutti gridano Madonna” ma lo dice in modo personale/ nuovo e con un flow originale io mi fomento lo stesso. Il pop fatto come cristo comanda può avere la stessa valenza di qualsiasi altro genere. Certo se ascolti Guccini o De André… o che ne so… El-p magari ti devi soffermare più sui testi magari…poi se ti scoccia ascoltare belle parole su una base noiosa è meglio che ascolti altro…il che non è degradante o fa di te una brutta persona. Sono semplicemente gusti.
F: Ah okkei, quindi non sono una brutta persona.
F: Delle singole tracce invece?
S: “Gust of Wind” coi Daft Punk sembra un pezzo di Steve Wonder con la talk box la cui presenza dei Daft Punk è del tutto secondaria.
F: A me sembra la naturale continuazione di Marylin Monroe (che è una delle tracce migliori secondo me) anche se i vocoder sembrano come il marchio D&G messo apposta sulla maglietta anche se sarebbe più bella senza.
S: Esatto. Marylin Monroe sembra una b side di OFF the WALL del 1979, primo disco solista di Michael.
F: Io la trovo molto particolare però. L’apertura d’archi (che coincide con il teaser del video) è una roba davvero bella. Poi mi rimanda alla mente l’immagine di Phar che piange, cioè pare quasi umano lì, altro che Dorian Gray.
F: Abbastanza innovativa mi sembra “Lord Queen” una specie di Major Lazer più educato musicalmente. E i 7 e passa minuti di? Sono troppi?
S: Ecco Lord Queen mi sa di beat ti Timbaland, mi piace. Tecnicamente è un po come l’ultimo disco di JT. Tracce lunghe con il cambio di ritmo o addirittura di traccia.Passati i 4 minuti infatti cambia completamente registro…
F: “Hunter”?
S: Hunter è anche un pezzo disco music fine anni 70 molto simile a altre produzioni sue di una decina di anni fa. Tentativo oltretutto di continuare il filone di Blurred Lines… se fai attenzione un po’ al testo.
F: È la mia preferita. Cioè è pop immacolato, primordiale, non c’è niente fuori posto.
F: La tua invece?
S: Io direi Happy perché nonostante possa sembrare banale è l’unico pezzo dell’album che rimarrà appiccicato a Pharrell come suo classico in futuro.
F: “Know Who You Are ” con Alicia Keys non assomiglia a qualcosa di Ashanti? Questo è un complimento ENORME eh, sia chiaro.
S: Pensa io manco m’ero accorto che era lei ahahahaha comunque si, decisamente Ashanti bravo.
S:Ad ogni modo il disco è semplicemente bello, perché scorre se te lo spari a casa mentre prepari da mangiare o se inviti gli amici a casa e lo metti di sottofondo non ti dicono di spegnere o di mettere il cd di Katy Perry perché comunque è piacevole e molto fruibile come dicevi tu. Poi se parliamo di musica io sono del parere che ancora una volta Pharrell ha tirato fuori un buon disco senza riuscire a farlo diventare un instant classic o una tappa della sua discografia che risalti rispetto al passato. Tutti i feat sono tra l’altro artisti con i quali ha già lavorato in passato e per cui ha prodotto delle basi. compresa la Cyrus. Però che gli levassero gli archi campionati a, sono molesti, l’intera intro di Marylin è abuso di potere.
F: Ma a proposito (de che) tutto l’album , dal titolo all’ultima traccia hanno un senso?I mean: c’è un messaggio preciso ?
S: Si che gli piace la patata. Ecco il senso
F: Non lo si puo rigirare come un elogio della donna? Dopo le critiche del video di BL? Io ci vedo azioni eroiche dovunque, per questo domando.
S: Si le femministe secondo me si devono schiaffeggiare la papera. Pharrell fa bene a fare dei dischi in equilibrio sul filo tra la celebrazione della donna e il macchiano.
S: Per concludere volevo dire sembra in relazione alla volgarità sulle donne e sul macchiano, che per un Robin Thick o un Pharrell che fanno del machismo un tratto distintivo ci sono una Nicki Minaj o una Iggy Azealia come contro-risposta e potrei fare altri centinaia di nomi.
F: Viva il trash insomma.
S: Si, sempre e comunque.